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Mare buio

Combattere contro i propri demoni è impossibile per Isidoro Leone. L'unica soluzione che gli suggerisce la ragione è allontanarsi il più possibile da un passato troppo recente e doloroso.
Lasciata Bolzano e spintosi fino in Francia, sulle spiagge della Costa Azzurra, Isidoro farà i conti con pensieri nefasti e ricordi laceranti.
Sbornie quotidiane, disavventure impietose e un involontario tuffo in mare, lo spingeranno a intraprendere un agitato e bizzarro percorso di redenzione.
Imbarcato a bordo di un peschereccio campano, e iniziato alla vita marinaresca da una pittoresca combriccola di pescatori, navigherà lungo le coste del Mar Ligure e del Mar Tirreno.
Sarà un viaggio intenso, a tratti surreale e talvolta pericoloso, che lo spronerà a cercare il bandolo della matassa e a capire se il suo cuore avrà ancora qualcosa da dare e da ricevere.

Colonna sonora

Ho pensato a un accompagnamento musicale alla lettura del libro. Sono canzoni le cui melodie aiutano a entrare nell'atmosfera del romanzo. Buon ascolto.

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"Che ci vuoi fare, caro Isy... Siamo marinai, mica preti. "

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"Il nome ha un'importanza che spesso viene sottovalutata, ma è l'insieme dei suoni che chiunque al mondo, da che si è in fasce fino al parroco nell'ultima omelia, userà per identificarci. Fatto sta che certi nomi non vanno dati e basta, e taluni hanno il dovere sociale e morale di svanire nel tempo così come i fossili dei dinosauri, i reperti storici, le salme nei sarcofagi."

Isidoro Leone

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Agli angoli degli occhi le mie rughe da quarantenne ci stanno dando dentro con sempre maggior foga, canyon epidermici scavati dalle lacrime. Anche i capelli non sono più quelli di un tempo, hanno uno sbiadito colore cenere ora, e non c'è shampoo che tenga. Mi viene in mente il mio vecchio, che quando gli chiedevo da bambino perché mai i suoi capelli fossero sempre più bianchi mi rispondeva: «un capello bianco per ogni tuo capriccio, uno per ogni marachella, uno per ogni bugia, uno quando mi disubbidisci... vedi un po' tu...»

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